Si poteva prevedere e c’è chi lo ha fatto: Beppe scienza ha aggiornato il suo sito, con una nota relativa a Lehman Brothers. La riportiamo perchè come dice lo studioso: “non si trattava di essere profeti: bastava avere un minimo di competenza e, magari, un milligrammo di senso critico.”
obbligazioni Lehman Brothers: a fine 2003 incominciai a riportare in un’apposita scheda (versione del dicembre 2003) alcune obbligazioni indicizzate all’inflazione, fra cui una della Lehman Brother con la seguente testuale precisazione, che mantenni fino all’aggiornamento di inizio agosto 2008:
«Il problema è l’emittente. Lasciamo perdere i vari rating che significano poco: la sostanza del discorso è però chiara. Il puntuale pagamento della OATei 2012 è certo: badare ai rating dello stato francese è superfluo: alla data della scadenza la Francia esisterà e pagherà puntualmente i suoi debiti. Che i fratelli Lehman nel 2013 esisteranno ancora, come società, è invece incerto. Il loro fallimento non implicherebbe certo un bouleversement degli assetti politici mondiali che causerebbe la (inimmagibabile) sparizione della Francia. Conclusione: uno potrebbe anche mettere a cuor leggero tutto il suo patrimonio in OATei, mentre sarebbe un bell’azzardo metterlo integralmente in Lehman Brothers Treasury 10-10-2013».
Filed under: Senza categoria — prontoazienda @ 11:14
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L’ultima vittima della crisi finanziaria statunitense dei mutui subprime iniziata 14 mesi fa è la Lehman Brothers che oggi ha dichiarato ufficialmente fallimento, chiedendo l’amministrazione controllata ex articolo 11 alla “Us Bankruptcy Court”, nel distretto sud di New York. Questa volta né la Fed né il Tesoro Usa hanno deciso di intervenire in soccorso della Lehman Brothers come invece è avvenuto per Fannie Mae e Freddie Mac. Sia Bank of America che Barclays hanno lasciato le trattative considerando la situazione irrecuperabile senza un aiuto del governo. Le autorità americane hanno messo in campo solo delle misure di natura tecnica per allentare i timori ed aumentare la liquidità. La Federal Riserve ha, infatti, predisposto misure per calmierare le regole che consentono l’accesso ai suoi sportelli di sconto. Inoltre ha organizzato un fondo privato “anti-fallimento” da 70 miliardi finanziato da dieci istituti di credito internazionali: Bank of America, Citibank, Barclays, Credit Suisse, Ubs, JpMorgan, Merrill Lynch, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Morgan Stanley.
Lehman nell’atto di formalizzazione della sua bancarotta ha dichiarato di avere debiti per 613 miliardi di dollari, una somma straordinaria. La Lehman Brothers, fondata 185 anni fa, è la quarta banca d’investimenti di Wall Street. A causa del fallimento verranno licenziati 6 mila dipendenti in Europa compreso il personale delle sedi di Milano (120 persone) e Roma (20) a partire da oggi.
In poco più di un fine settimana Wall Street è stata stravolta e la mappa della finanza mondiale drammaticamente cambiata. Sarà in grado il sistema finanziario americano (e mondiale) a risollevarsi da questa difficile situazione?
Filed under: Senza categoria — alessandra @ 14:09
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