Colloqui di lavoro: per non perdere punti, attenti al linguaggio del corpo
Quando ci si presenta a un colloquio di lavoro, è perfettamente normale sentirsi tesi. Per fare una buona impressione, però, il candidato deve dimostrarsi lucido e pronto a sfoggiare curriculum e affabilità.
Ma sarà sufficiente? Recenti studi hanno infatti confermato come aspetti di comunicazione non verbale incidano profondamente sul giudizio del candidato.
La postura, la gestualità e le espressioni facciali, piuttosto che il contatto visivo o la gestione dell spazio, sono elementi molto eloquenti. All’occhio allenato di un esaminatore, raccontano molto di noi anche senza aprire bocca.
Cerchiamo quindi di ricordarci errori e trucchi che possono spostare l’ago della bilancia. Ecco i dati raccolti da Career Builder, divulgati recentemente da Job Meeting.
Cento manager italiani intervistati hanno elencato quali sono gli errori che più sfavoriscono un candidato.
- Mancato sguardo diretto (62%)
- Stretta di mano debole (58%)
- Muoversi troppo sulla sedia (39%)
- Cattiva postura (38%)
- Incrociare le braccia (36%)
- Giocherellare con qualche oggetto sul tavolo (27%)
- Gesticolare troppo con le mani (25%)
- Toccarsi i capelli o il viso (25%)
- Non sorridere (21%)
- Stretta di mano troppo forte (9%)
Gli stessi manager hanno poi espresso un parere favorevole verso il candidato…
- che parla più lingue (36%)
- con il più spiccato senso dell’umorismo (19%)
- più attivo socialmente (19%)
- più aggiornato sull’attualità (14%)
- meglio vestito (12%)
- che ha maggiore conoscenza dei social media (11%)
- in migliore forma fisica (8%)
Se vi siete messi alla ricerca di un nuovo lavoro, quindi, prendetevi qualche minuto per analizzarvi. Provate a simulare un colloquio, magari con un amico oppure davanti allo specchio: sulle prime sarà imbarazzante e sicuramente resterete stupiti di quanti segnali lancia il vostro corpo. Questo esercizio però vi aiuterà ad arrivare più preparati all’incontro con l’esaminatore.