E’ stata approvata al Senato la Finanziaria con 158 voti a favore, 117 contrari e 4 astenuti. A differenza di quella che ormai è una consuetudine questa volta non è stato chiesto il voto di fiducia. Cosa che ha reso molto fiero il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani. “Avendo il governo deciso di non porre la fiducia, è stato consentito a questo ramo del Parlamento di esprimersi, di dare voce a tutte le proprie idee, a tutte le proprie proposte a tutte le proprie riflessioni. È un fatto altamente democratico che fa onore alla vitalità del Parlamento, al centralismo del Parlamento che è un istituto cardine all’interno del nostro sistema Paese e di questo non posso che esserne pienamente soddisfatto”. Ci teniamo a precisare come il voto di fiducia dovrebbe essere uno strumento utilizzato raramente dal governo, un’eccezione che invece con l’attuale esecutivo si è trasformato in qualcosa di scontato e ovvio a tal punto da rendere fiero ed orgoglioso il presidente del Senato quando non viene usato.
L’attuale manovra economica dal prossimo anno sarà sostituita dalla Legge di Stabilità che modificherà il bilancio pubblico tenendo conto dei parametri europei e della riforma del federalismo fiscale.
La finanziaria 2010, dopo il passaggio a Montecitorio ha acquisito novità importanti come il pacchetto welfare, il patto per la salute, la Banca del Sud. Alcune questioni (come gli incentivi auto, alleggerimento fiscale per le famiglie e per le imprese) sono invece state rimandate al decreto milleproroghe e al nuovo decreto anti-crisi, atteso per il gennaio prossimo.
Filed under: Senza categoria — alessandra @ 13:14
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Nonostante le rassicurazioni del ministro delle Politiche Europee Andrea Ronchi, il suo decreto, che da venerdì scorso è legge, cambierà in modo evidente le cifre spese dai cittadini italiani per poter usufruire dell’acqua. Secondo Ronchi, invece, “non ci saranno innalzamenti delle tariffe” e la privatizzazione della gestione delle risorse idriche farà sì che vengano investiti ingenti capitali privati nel miglioramento della rete idrica, per cercare di arginare la questione delle perdite. Nel nostro paese almeno il 30% della acque viene perso a causa delle falle della rete idrica per un totale di 2,6 miliardi di metri cubi l’anno. Questa perdita incide sui costi industriali per circa 220 milioni l’anno (l’equivalente del 10% del fatturato totale – 2,5 miliardi di eruo – delle società idriche che operano in Italia) ed il mancato ricavo finale si aggira nel suo complesso a 3 miliardi di euro. Il problema è che da quando è cominciato il processo di privatizzazione dell’acqua in Italia, a metà anni ’90, gli investimenti sono scesi del 70% mentre le tariffe hanno registrato un + 61%.
Guardando quello che è successo anche in altri paesi europei che prima dell’Italia hanno deciso di privatizzare la gestione della loro rete idrica sembra proprio che la privatizzazione non abbia portato i benefici sbandierati ai cittadini e alla rete idrica. Già nel 1984 l’allora sindaco di Parigi, Jacques Chirac diede il via a un programma di privatizzazione delle acque della capitale. Dal primo gennaio 2010, l’acqua tornerà ad essere gestita dal Municipio perché in questi ultimi 25 anni i prezzi sono cresciuti in modo sistematico e, secondo le stime, il ritorno al pubblico permetterà di risparmiare trenta milioni di euro l’anno. In Inghilterra la Tatcher fece la stessa cosa nel 1989: nel giro di qualche anno i prezzi per il servizio raddoppiarono ma senza registrare un miglioramento in termini di qualità della rete. In Italia l’esempio di Arezzo è emblematico. Nel 1999 la città toscana ha affidato il suo servizio idrico ai privati e oggi la sua è una delle bollette più elevate nel Paese anche se c’è chi fa notare come la qualità dell’acqua e la fiducia dei cittadini sia notevolmente aumentata.
Filed under: Senza categoria — alessandra @ 12:03
In un messaggio inviato al Cna il premier Silvio Berlusconi ha annunciato il graduale taglio dell’Irap fino alla sua soppressione. Questa è una delle mosse pensate per agevolare gli investimenti ed incentivare l’uscita dallo stallo dovuto alla crisi economica insieme alla ”elevazione della franchigia in favore delle aziende più piccole, l’estensione della Tremonti Ter (cioè l’esclusione dall’imposizione sul reddito d’impresa del valore, pari al 50%, degli investimenti in macchinari e apparecchiature nuovi n.d.r.) e un sostegno stabile alle piccole imprese che investono nell’innovazione e nella ricerca”.
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Filed under: Senza categoria — alessandra @ 14:20
Il Premio Nobel per l’Economia 2009 (Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences) è andato agli economisti statunitensi Elinor Ostrom e Oliver Williamson per le loro ricerche sull’organizzazione della cooperazione nella governance economica. E’ la prima volta in tutta la storia del prestigioso riconoscimento che il Nobel per l’Economia viene assegnato ad una donna. Elinor Ostrom, 76 anni, insegnante alla Indiana University di Bloomington (dove ha creato una scuola che studia l’interazione tra società, risorse ed ecosistema), ha meritato il Nobel “per aver dimostrato come la proprietà pubblica possa essere gestita dalle associazioni di utenti”, come è spiegato nelle motivazioni.
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Filed under: Senza categoria — alessandra @ 17:02
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