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E’ uscita la classifica 2010 dei migliori ambienti di lavoro in Italia, stilata dal Great Place to Work Institute.
Si tratta di una lista delle aziende con la migliore gestione del personale, ambienti caratterizzati da un sentimento diffuso di fiducia, soddisfazione e solidarietà tra i dipendenti.
I cinque parametri che l’istituto ha tenuto in considerazione per valutare le aziende sono:
- credibilità (accesso alle informazioni, competenza nel coordinamento e coerenza)
- rispetto (collaborazione, sostegno alla crescita e attenzione all’individuo)
- equità (uguali ricompense, possibilità di replica, assenza di favoritismi e discriminazioni)
- orgoglio (nel lavoro personale e di squadra)
- cameratismo (possibilità di esprimersi, ambiente friendly, senso di appartenenza al team)
Le aziende che sono risultate migliori sotto questi aspetti appartengono a settori differenti e hanno caratteristiche molto diverse, per assetto proprietario, tipologia di gestione e dimensioni.
Vediamo insieme quali ambienti di lavoro si sono distinti:
- Microsoft Italia (settore Ict, 855 dipendenti, quotata in borsa)
- Mars Italia (settore alimentare, 236 dipendenti, proprietà privata)
- Cisco Systems Italy (settore telecomunicazioni, 479 dipendenti, proprietà privata)
- Elica (settore arredamento, 1227 dipendenti, quotata in borsa)
- Nissan Italia (settore automobilistico, 187 dipendenti, proprietà privata)
- W.L. Gore & Associati (settore tessile, 87 dipendenti, proprietà privata)
- TetraPak Italia (settore metalmeccanico, 704 dipendenti, proprietà privata)
- Janssen-Cilag (settore farmaceutico, 634 dipendenti, quotata in borsa)
- FedEx Express (settore trasporti, 892 dipendenti, quotata in borsa)
- Medtronic Italia (settore distribuzione, 506 dipendenti, quotata in borsa)
Filed under: Senza categoria — Anna @ 12:00
C’è tempo fino al 25 novembre per partecipare al concorso Passion in Action ideato da Microsoft in collaborazione con Mondadori. L’iniziativa prevede la possibilità di realizzare un progetto on line che permetta ai concorrenti di diventare imprenditori/imprenditrici del web.
Il candidato può proporre alla community il proprio progetto, che deve utilizzare le tecnologie Microsoft, scegliendo tra quattro diverse categorie: Comunicare, Condividere, Giocare ed, appunto, Intraprendere (cioè creare una nuova azienda o un’iniziativa imprenditoriale). I progetti saranno votati sia dagli internauti, che potranno esprimere il proprio voto direttamente sul sito del concorso www.passioninaction.it, sia da una giuria di esperti Microsoft. Il vincitore riceverà un premio pari a 30mila euro che saranno investiti per la realizzazione del progetto da lui proposto.
La prima fase del concorso si è conclusa a luglio con la selezione dei primi otto finalisti. La seconda fase, invece, si protrarrà fino a novembre, periodo nel quale verranno scelti altrettanti progetti per la finale. Tra tutti i partecipanti la rivista Donna Moderna sceglierà la migliore idea proposta da una donna o più donne. Questo lavoro entrerà di diritto nel gruppo dei 16 finalisti. Un’ottima occasione per mettersi alla prova e sfruttare il web per realizzare i propri sogni di business.
“Le parole chiave di un business – spiega Luca Colombo, direttore marketing di Microsoft Online – sono innovazione e realizzabilità. Un’idea forte deve rispondere a un’esigenza reale. Per questo è necessario saper riconoscere i bisogni di chi ci sta intorno e usare la tecnologia per offrire un servizio concreto e mirato”. Entro il 15 dicembre Donna Moderna selezionerà l’idea al femminile che merita l’approdo in finale.
La fase finale del concorso sarà organizzata come un Web Reality dove i concorrenti selezionati dovranno fare in modo di ottenere il consenso del pubblico e della giuria. Informazioni sul concorso sono disponibili anche sul sito www.donnamoderna.com.
Filed under: Senza categoria — alessandra @ 09:56
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La Microsoft ha dato l’ultimo affondo, con l’offerta record di 44,6 miliardi di dollari per l’acquisizione di Yahoo!, nel tentativo di contrastare il potere incredibile di Google nel settore dei motori di ricerca. E soprattutto sta cercando di non lasciarsi sfuggire la possibilità di accaparrarsi una fondamentale fetta di mercato in quella cava d’oro che è la raccolta pubblicitaria sul web. “Il mercato della pubblicità on line – spiega la nota diffusa da Microsoft – sta crescendo molto velocemente, da più di 40 miliardi di dollari nel 2007 a circa 80 miliardi nel 2010”. Il doppio in appena tre anni. Ed in questo momento – continua la nota della casa di Redmond – “questo mercato è sempre più dominato da un solo attore”. Il riferimento a Google è più che scontato dato che il leader mondiale dei motori di ricerca detiene il 75% dei clienti nella ricerca su Internet.
Microsoft adduce, nella sua strenue difesa all’ottenimento del controllo di Yahoo!, anche al problema della concorrenza. Nella lettera inviata al management di Yahoo! per cercare di convincerlo ad accettare l’offerta, lo chief executive del gruppo di Redmond, Steve Ballmer, sottolinea come sia evidente la nascita di un Godzillamonopolista. Il responsabile legale di Microsoft, Brad Smith ha esplicato il concetto mettendo in evidenza come le “offerte alternative possono emergere” ma qualsiasi manovra da parte di Google di accaparrarsi Yahoo! andrebbe incontro ad “ostacoli insormontabili da un punto di vista dell’antitrust. Diverse società possono avere un interesse. Ma ce n’è una che non può farlo: è Google”. Microsoft deve avere compreso finalmente i meccanismi della concorrenza sul web dopo che per decenni è stata lei nel mirino delle autorità antitrust sia americane che europee.
Ma non sono solo questi i motivi che hanno spinto Gates e Ballmer a fare una mossa così azzardata, senza precedenti nella storia del mercato del web. Con tutta probabilità Microsoft teme che Google, riuscendo ad acquisire Yahoo!, conquisti una posizione chiave e una forza quasi imbattibile nel mercato che potrebbe permettergli di conquistare i business in ascesa. Inoltre questa mossa dovrebbe consentire a Microsoft, almeno secondo l’opinione e la speranza del suo ad, di trasformare l’attività Internet, attualmente in perdita, in un pilastro della compagnia.
Filed under: Senza categoria — alessandra @ 18:01
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